Busto di Socrate, di epoca romana, conservato al Museo del Louvre |
Filosofo dell'antichità, egli compì una grande rivoluzione nella dottrina filosofica antica, spostando la ricerca della verità assoluta, il principio primo, dall'esterno all'interno dell'animo umano, volendo raggiungere il principio primo con la dialettica (sintesi parziale, se interessati approfondimento qui).
Tuttavia di lui non ci interessano tanto le sue idee, quanto è fondamentale la sua vita, in particolare l'ultima parte di essa e come egli l'affrontò.
Socrate predicava le sue idee ai giovani di Atene, cosa mal vista però dai governanti della città. Per tale motivo egli venne accusato di corrompere la gioventù con le sue teorie, e seppure gli venne data opportunità di difendersi elogiando i suoi accusatori, egli non fece altro che sostenere la validità dei suoi insegnamenti e deridere le accuse a lui volte. Venne condannato e gli fu data la scelta tra esilio o suicidio, convinti che avrebbe optato per la prima; tuttavia egli non lo fece e scelse il suicidio. Nonostante gli fu offerta più volte opportunità di fuggire grazie ai suoi allievi, egli rifiutò fermamente, anteponendo la sua morale alla sua stessa vita, dicendo "è meglio subire ingiustizia piuttosto che farla". Egli in punto di morte continuò a sostenere le sue tesi e confortare i giovani allievi, dopo di che si uccise assumendo una dose mortale di cicuta. Visse insomma fino all'ultimo sostenendo i suoi ideali e le sue idee, senza mai cedere.
Ulteriori approfondimenti: Wikipedia e l'opera di Platone
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